Sabaudia non è solo una splendida località, ma è anche un posto che riserva piacevoli sorprese.
Domenica 27 Giugno infatti vi ha avuto luogo una festa molto pittoresca, colorata e suggestiva: una festa che ha riunito a quanto pare quasi 8.000 indiani, prevalentemente delle comunità Sikh, provenienti dal Punjab e di cui molti vivono e lavorano da tempo in Italia.
E' questo infatti il "legame" tra Sabaudia e le tradizioni indiane: una folta comunità di Sikh vive in questa città e nei suoi dintorni ed in altre cittadine del basso Lazio; i Sikh lavorano in queste zone per lo più come braccianti, percependo uno stipendio di pochi euro per svolgere nei campi e nelle stalle un lavoro pesante ed ingrato che nessun italiano vuole più fare.
Casualmente mi sono trovata ad assistere alla sfilata perchè non ne ero previamente informata e devo dire che ciò che ho visto mi ha regalato gioia e serenità.
Innanzitutto alla testa del corteo si sono posizionati alcuni Sikh che, muniti di scopa, hanno spazzato la strada e poi l'hanno irrigata come simbolo di purificazione del percorso, dove gli uomini e le donne indiane (in due blocchi separati) si apprestavano a sfilare.
Le donne indossavano i loro vestiti tipici, colorati e avvolgenti. Molti uomini invece erano in abiti occidentali, ma non avevano rinunciato a calzare il turbante.
La processione è stata aperta da un camion colmo di petali di rosa, che sono stati sparsi anch'essi sulla strada prima che i fedeli avanzassero a piedi scalzi.
Il corteo è sfilato per lo più silenzioso; solo ad intervalli sono state recitate le loro tradizionali preghiere.
Una delle cose che più mi ha colpito è stato il vedere i Sikh donare succhi di frutta, caramelle e altri generi alimentari ai passanti e in generale agli astanti della manifestazione. Vietato rifiutare il gesto, perchè sarebbe stata un'offesa, in quanto questa donazione rappresenta per loro una sorta di atto di purificazione.
Il fatto che i Sikh- che lavorano nei nostri campi in condizioni di sfruttamento- offrano a noi italiani un dono, pagato con i loro risparmi (non chiedono nessun contributo per questa festa) mi ha davvero commosso.
Purtroppo non ho potuto seguire per intero la manifestazione, ma la sfilata appena descritta, ordinata, silenziosa, rispettosa, è bastata per conquistarmi.
La comunità indiana che vive nei dintorni di Sabaudia e in altre zone d'Italia è molto chiusa: non ha tante forme di contatto con la vita del nostro paese a parte il lavoro per padroni italiani (spesso crudeli). Fortunatamente ho sentito che ci sono volontari impegnati a favorire una maggiore integrazione dei Sikh, ad agevolare questo processo, e che li aiuta anche a tutelarsi da alcuni pericoli.
Molti di questi indiani infatti sono costretti a recarsi nei propri posti di lavoro in bici e le strade buie della campagna diventano sovente e purtroppo il capolinea della loro esistenza. I volontari li aiutano a capire ad esempio quanto è importante per loro proteggersi con un giubbotto catarifrangente che li segnali agli automobilisti, così come a far attenzione ad altri comportamenti che possono diventare pericolosi per la loro stessa vita.
Qualora vi interessasse la festa dei Sikh a Sabaudia e dintorni (e io ve la consiglio!), questa si svolge ogni anno.
Il fatto che i Sikh- che lavorano nei nostri campi in condizioni di sfruttamento- offrano a noi italiani un dono, pagato con i loro risparmi (non chiedono nessun contributo per questa festa) mi ha davvero commosso.
Purtroppo non ho potuto seguire per intero la manifestazione, ma la sfilata appena descritta, ordinata, silenziosa, rispettosa, è bastata per conquistarmi.
La comunità indiana che vive nei dintorni di Sabaudia e in altre zone d'Italia è molto chiusa: non ha tante forme di contatto con la vita del nostro paese a parte il lavoro per padroni italiani (spesso crudeli). Fortunatamente ho sentito che ci sono volontari impegnati a favorire una maggiore integrazione dei Sikh, ad agevolare questo processo, e che li aiuta anche a tutelarsi da alcuni pericoli.
Molti di questi indiani infatti sono costretti a recarsi nei propri posti di lavoro in bici e le strade buie della campagna diventano sovente e purtroppo il capolinea della loro esistenza. I volontari li aiutano a capire ad esempio quanto è importante per loro proteggersi con un giubbotto catarifrangente che li segnali agli automobilisti, così come a far attenzione ad altri comportamenti che possono diventare pericolosi per la loro stessa vita.
Qualora vi interessasse la festa dei Sikh a Sabaudia e dintorni (e io ve la consiglio!), questa si svolge ogni anno.
I tuoi post sono sempre interessantissimi, è un vero piacere leggerli!
RispondiEliminaTrovo che la cultura indiana sia davvero interessante, è un peccato che nel nostro paese troppo spesso manchi la volontà e il piacere di conoscere culture e tradizioni diverse dalla nostra!
PS: non demordere con i cappelli!
Grazie Irene del tuo intervento e del tuo commento.
RispondiElimina...per l'estate mi è rimasto un cappello bianco a falda larga da sfoggiare al mare e zone limitrofe...chissà....!!! :))
Che bello questo post!
RispondiEliminaL'ho letto davvero con piacere: io ho una vera e propria adorazione per l'India, la sua gente e le sue tradizioni e mi piacerebbe davvero molto partecipare ad un evento del genere.
Un bacione e buon we :-***