mercoledì 12 settembre 2012

RIFLESSIONI POST-VACANZE

Ciao e bentrovati! Sono da poco rientrata dalle lunghe (e penso meritate) ferie.

Tutto è stato bellissimo; avevo pianificato svariate cose che sono riuscita a fare nei posti che ho visitato ed ho trascorso meravigliose giornate rilassanti solo in ottima compagnia.

Al più presto mi riprometto di condividere con voi qualche chicca scoperta durante i miei spostamenti.

Ma prima di passare a nuove recensioni, mi lascio andare ad una riflessione post-vacanze. Questa deriva da alcune impressioni avute durante la breve parte italiana delle mie vacanze (svoltesi altrimenti più che altro all'estero).

Quest'anno, ancor più che in passato, ho notato nelle strutture italiane marittime una pessima tendenza: quella di trascurare l'estetica e la cura dei dettagli a fronte di un incremento dei prezzi.
Mi riferisco ad alberghi a quattro stelle, che offrono ai propri ospiti stanze anguste, mal areate e rumorose, facendole pagare come suites! Oppure a ristoranti che - pur presentando conti non certo modesti- apparecchiano con disinvoltura con tovaglie di carta e si avventurano nell'appellare con il "Tu" clienti di una certa età mai incontrate prima.
La qualità dei servizi sta diminuendo in maniera vistosa e preoccupante; le considerevoli somme di denaro richieste non sono spesso neppure più sinonimo di soddisfazione.

Ovviamente questo è un discorso molto generale: anche le località marittime italiane presentano delle eccezioni positive e sicuramente non in tutta Italia ci si imbatte nelle medesime situazioni.

Al centro di queste riflessioni post-vacanze c'è più che altro preoccupazione. La preoccupazione per un paese, il nostro, attraversato da una profonda crisi, in cui si rinnova poco.
Non ristrutturando si risparmia, certo, ma lentamente si va verso il decadimento; ed il cliente che si trova male in un posto di certo non ci ritorna più e porta le sue risorse economiche altrove. Inoltre la zona medesima tende a svalutarsi.

Quello che va rinnovato inoltre - in ambito turistico italiano- è la mentalità. In molti posti ancora non si è capito come vada trattato il turista, in particolare straniero.
La gentilezza, la professionalità, la disponibilità dovrebbero essere dei marchi di fabbrica da difendere ed in cui persevare. Non basta più da solo il Made in Italy, il prodotto in se stesso; questo va accompagnato da un servizio adeguato, soprattutto se lo si fa pagare caro!


3 commenti:

  1. Condivido la tua riflessione pienamente. I prezzi sn aumentati a dismisura ma la qualità è peggiorata. In Italia credono di affrontare la crisi rifacendosi sulle tasche dei turisti e diminuendo i confort. Non sanno più offrire prezzi competitivi e le strutture spesso nn sn al passo con i tempi. E poi sembriamo fermi a 10 anni fa...il turismo non si sta adeguando alla modernità; anche la promozione turistica a volte è pessima, usano ancora gli stereotipi di mille anni fa e la creatività nel proporre le destinazioni è quasi assente! Speriamo che qualcosa cambi!
    Intanto bentornata :)

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  2. quoto tutto! A fronte di un aumento dei prezzi non corrisponde una maggiore qualità. Strutture in cui si respira ancora un'atmosfera da anni '70 (e in questo, oltre ai mobili, comprendo anche l'età del cornetto che hanno servito a colazione) si permettono di chiedere cifre da capogiro con cui all'estero puoi tranquillamente pernottare per due notti! Purtroppo l'Italia "campa di rendita", ma quanto potrà durare? Un turista deluso è un turista perso, poco ma sicuro. Tutti quelli che lavorano nel turismo devono darsi una svecchiata e capire che il turista è una risorsa!

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  3. Grazie ad entrambe. Avete capito perfettamente cosa intendevo!

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