lunedì 23 gennaio 2012

DOGGY BAG E L'AGRITURISMO LA VALLE DELL'USIGNOLO

Buongiorno a tutti!
Apro il post odierno chiarendo inannzitutto il significato di Doggy Bag. Si tratta di quella bustina, quel contenitore, quell'involucro, che ci consente di evitare gli sprechi al ristorante.
Il fatto che questo concetto sia legato ad un termine straniero ci fa capire che la pratica in questione non è stata sinora molto diffusa nel nostro Bel Paese.
Grazie a Dio c'è un'inversione di tendenza e non viene più ritenuto incivile portarsi  a casa ciò che non si è riuscito a consumare del proprio pasto al ristorante. Considerati i tempi, ma anche in generale, ritengo infatti che sia una forma di presa di coscienza e un gesto responsabile non mandare al macero quantità di cibo che popolazioni di altre parti dell'Emisfero non vedono neppure in un intero anno.

Eppure parla (o meglio scrive) una persona a cui capita sovente di non ultimare ciò che ha ordinato, non per capriccio, ma per "limitazioni strutturali" [uno stomaco delicatino che fa le bizze]; in tal caso l'aiuto migliore anti-spreco viene dagli altri commensali del mio tavolo. Anzi a dir la verità chi mi conosce ed è di buona forchetta rimane anche un po' deluso se in altri casi con voracità riesco ad ultimare tutto.
Per le persone come me e per le occasioni in cui si affrontano pasti luculliani (banchetti, festività ecc.) sarebbe buona norma poter fare affidamento per l'appunto sulla Doggy Bag e così rincasare meno appesantiti e contenti di poter gustare parte delle prelibatezze in un momento successivo.
Purtroppo non tutti i ristoranti ci vengono incontro, o perchè storcono la bocca alla richiesta di questo genere di asporto, o perchè si dicono non dotati di vaschette di alluminio o bustine (cosa peraltro strana per un posto dove si cucina!!!!).

Di recente ho pranzato all'Agriturismo La Valle dell'Usignolo, in località Sermoneta (LT).
Il giorno era festivo, le portate numerose ed abbondanti.
Non solo la cucina qui è squisita, ma il personale per di più si distingue per la propria gentilezza. Quando abbiamo alzato bandiera bianca dinanzi ad alcuni piatti (va detto che nei giorni di festa precedenti avevamo già mangiato più del dovuto) ed abbiamo chiesto la Doggy Bag, la richiesta è stata accolta con molto favore e prontamente si sono materializzati sul nostro piatto vaschette e pellicola per chiuderle.

Quanto avanzato è stato consumato tra la cena del giorno stesso ed il pranzo del giorno dopo ed era ancora buonissimo, senza alcuna ombra di dubbio!!

Ma veniamo a parlare nello specifico della Valle dell'Usignolo: innanzitutto è un agriturismo degno di questo nome, che basa veramente (a differenza di altri) la propria cucina per lo più su prodotti di propria produzione. All'esterno si può godere la meravigliosa vista di ulivi e vigneti, che sono la preziosa fonte da cui i proprietari ricavano l'olio ed il vino, destinati sia all'uso all'interno del ristorante che alla vendita diretta ai clienti.
Per quanto riguarda il menu dellUsignolo, si punta- come dicevo poc'anzi- sui prodotti genuini e del territorio e quindi di stagione.
Uno dei piatti che preferisco e consiglio è l'Antipasto del Contadino, un'abbondante selezione di assaggini che -in questo periodo- prevedono: zucca grigliata, radicchio, lenticchie, accompagnati da fagioli, ceci, mozzarelline, caprino, fritturine.
Sappiate in partenza che potreste sentirvi già sazi dopo l'entreé. Se così non fosse, non mancano prelibatezze anche tra i primi ed i secondi; ad esempio: tagliatelle al cinghiale, o - in alcune occasioni- al sugo di lepre, ravioloni con zucca e pinoli, polenta con salsiccia, scamorza e molto altro che varia di volta in volta.
La Valle dell'Usignolo dispone anche di camere, che non posso però recensire, non avendole viste; e se tutto questo non bastasse, a disposizione degli ospiti c'è anche una grande piscina. Deve essere incantevole farsi il bagno ammirando il paese di Sermoneta dal basso e attorniati dagli ulivi e dalla rigogliosa natura.
Auguro allo staff di questo locale di perseverare in quello che fa, perchè non è facile incontrare un tale mix di genuinità, bontà e gentilezza.

8 commenti:

  1. ciao Giro, è sempre un piacere leggere delle tue elegantissime gite!
    Bacio
    k.

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  2. Detto da te Kiki è sempre un complimento!!!

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  3. sai...vorrei approfittare di te... Che mi dici della Sicilia? qualche dritta per una tranquilla vacanza per la prossima estate? Pensaci con calma... nulla di troppo movimentato ma bello e rilassante...
    A presto.
    Bacio

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  4. Ciao Kiki, ci penso e ti saprò dire; magari ti mando una mail. Bello che tu stia pensando già alle vacanze estive. Anch'io sono proprio in fase di prenotazione in questi giorni...! A presto. Baci

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  5. Complimenti è un blog molto interessante ed utile!!

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  6. Grazie Chocolate! Passa a trovarmi quando vuoi!

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  7. Non potrei trovarmi più d'accordo con te per quanto riguarda la doggy bag!
    Anche a me capita spesso di non riuscire a finire i piatti ordinati al ristorante e mi piange sempre il cuore a lasciar lì quelle squisitezze...
    Nonostante nel nostro paese spesso si pensi ancora che la doggy bag sia qualcosa di poco dignitoso, che fa un po' accattone, secondo me è una delle cose più civili mai inventate! Perchè avanzare il cibo è uno spreco ingiustificato.
    Negli USA capita di non dover nemmeno chiedere la famosa scatolina con gli avanzi, ma te la preparano in automatico e non è affatto disonorevole uscire, anche dal più chic dei ristoranti, con quel pacchettino in mano. E' una cosa che fanno tutti e che spero cominci a prendere piede anche da noi!
    Qualche settimana fa sono stata a Cuba e una sera ci è capitato di mangiare così tanto da avanzare l'aragosta...Ci spiaceva troppo lasciarla lì e abbiamo chiesto la doggy bag. Il mattino dopo ci siamo fatti una meravigliosa omelette con l'avanzo, ottima!

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  8. @Irene: sono molto contenta che tu abbia portato anche gli esempi degli Stati Uniti e di Cuba. Da questo punto di vista dobbiamo riuscire a vincere gli imbarazzi ed avere più risptto per un mondo che ha sempre meno risorse e per persone che davvero vivono nell'indigenza.

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